Care colleghe e cari colleghi,
ci siamo spesso trovati durante il nostro percorso universitario ad esprimere il desiderio di sentirci medici per davvero. In questi giorni di crisi è il momento di cominciare a comportarsi da tali, in modo responsabile.
Siamo abituati a vivere la nostra vita in funzione di obiettivi a breve termine, facendo quadrare studio per esami e tirocini, ed in questo momento qualcuno si sente quasi smarrito senza impegni universitari, pensando magari che questa situazione in poche ore possa terminare per poi tornare a pensare alle “cose importanti”.
Ma siamo realisti: non è questione di ore o giorni precisi.
Saremo futuri medici e tocca a noi far comprendere ai nostri coetanei quanto la priorità al momento sia solo e soltanto la salute pubblica, che bisogna evitare di sovraccaricare il nostro sistema sanitario, evitando in primis di aumentare i contagi.
Non siate egoisti, anche se vi sentite immortali non lo siete e soprattutto c’è una fascia di popolazione più fragile, più anziana che ha il diritto di essere protetta e salvaguardata.
Diamo noi l’esempio a chi non ha la reale percezione del rischio, restiamo calmi e in attesa.
Non abbiate fretta di chiedere recuperi di esami, di tornare in maniera forzata alla vita ordinaria finché questo non sia possibile senza rischi per la società intera.
Siamo tutti coinvolti in prima linea, è una questione delicata e dobbiamo impegnarci tutti affinché il nostro Paese possa rialzarsi il prima possibile.
Siamo responsabili. Restiamo a casa.